Ciao a tutti!
Mercoledì, durante le ore di laboratorio, il professor Manfredini ha diviso la nostra classe in tre gruppi.
Un gruppo alla volta siamo andati in una camera oscura a svolgere il lavoro, mentre gli altri due gruppi sono rimasti in laboratorio con la professoressa Marangoni.
Nella camera oscura erano presenti le tre vaschette di sviluppo, arresto e fissaggio.
Quando siamo arrivati il prof. ha spento le luci e noi siamo rimasti al buio, illuminati solo da una luce rossa e una giallo-verde.
Ci siamo messi a coppie e abbiamo dovuto disporre su un foglio di carta fotosensibile consegnato dal prof. degli oggetti a nostra scelta.
Io e la mia compagna Giulia abbiamo scelto un compasso, una graffetta, un temperino e una penna.
Una volta scelti e disposti gli oggetti sul foglio, il prof. ha illuminato con la torcia del telefono il foglio, facendo cominciare così il processo di annerimento dei sali d'argento nelle zone non ricoperte dagli oggetti.
Con la stessa tecnica con cui abbiamo realizzato la fotografia dell'impronta della nostre mani, abbiamo messo il foglio prima nella vaschetta dello sviluppo, poi in quella dell'arresto e dopo di che in quella del fissaggio.
Alla fine abbiamo potuto notare che le zone su cui erano state disposte gli oggetti erano rimaste bianche mentre tutto lo sfondo, grazie al processo attuato dai liquidi, era nero.
Abbiamo quindi anche questa volta realizzato una fotografia senza l'utilizzo di una macchina fotografica.
Mercoledì, durante le ore di laboratorio, il professor Manfredini ha diviso la nostra classe in tre gruppi.
Un gruppo alla volta siamo andati in una camera oscura a svolgere il lavoro, mentre gli altri due gruppi sono rimasti in laboratorio con la professoressa Marangoni.
Nella camera oscura erano presenti le tre vaschette di sviluppo, arresto e fissaggio.
Quando siamo arrivati il prof. ha spento le luci e noi siamo rimasti al buio, illuminati solo da una luce rossa e una giallo-verde.
Ci siamo messi a coppie e abbiamo dovuto disporre su un foglio di carta fotosensibile consegnato dal prof. degli oggetti a nostra scelta.
Io e la mia compagna Giulia abbiamo scelto un compasso, una graffetta, un temperino e una penna.
Una volta scelti e disposti gli oggetti sul foglio, il prof. ha illuminato con la torcia del telefono il foglio, facendo cominciare così il processo di annerimento dei sali d'argento nelle zone non ricoperte dagli oggetti.
Con la stessa tecnica con cui abbiamo realizzato la fotografia dell'impronta della nostre mani, abbiamo messo il foglio prima nella vaschetta dello sviluppo, poi in quella dell'arresto e dopo di che in quella del fissaggio.
Alla fine abbiamo potuto notare che le zone su cui erano state disposte gli oggetti erano rimaste bianche mentre tutto lo sfondo, grazie al processo attuato dai liquidi, era nero.
Abbiamo quindi anche questa volta realizzato una fotografia senza l'utilizzo di una macchina fotografica.
la penna scomparsa |
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